IL SANNIO TRA RADICI E SVILUPPO

 

 

LUCIA GANGALE

 

    La serie di incontri programmati dal CIF provinciale dimostra una volta di più che è in atto un fermento di propositività e di interessi che attraversa il mondo femminile nel nostro territorio. La provincia di Benevento è stata tra le prime in Italia a recepire le nuove politiche di parità. Il Centro di Occupabilità Femminile era un luogo dove le donne potevano essere informate sulle opportunità formative e di lavoro a loro riservate, ma purtroppo da fonti ben informate apprendiamo che il finanziamento regionale che ne permetteva il funzionamento non è stato rinnovato e non vi sono certezze per il futuro.

La senatrice Maria Grazia Pagano, intervenuta recentemente insieme all’onorevole Erminia Mazzoni nell’Aula Ciardiello dell’Università del Sannio per incontrare le partecipanti del corso “Donna, Politica e Istituzioni”, ha spiegato che “le politiche del Mezzogiorno trovano oggi conveniente affidarsi alla componente femminile”, soprattutto in un periodo in cui “ci dobbiamo chiedere: esiste oggi una politica? Oggi la politica è sempre più spesso un mezzo di promozione sociale. Si veda quello che è il più grande concorso pubblico della storia recente, la candidatura a componenti dei consigli circoscrizionali della provincia di Napoli, una carica che dà diritto a percepire un compenso di 1200-1300 euro al mese”.

Momenti di scambio e di incontro tra le donne del territorio sono sempre risultati fortemente positivi, tuttavia quello che nella nostra provincia andrebbe creato o potenziato sono dei centri di diffusione della cultura di genere, quali: centri di documentazione femminile, consorzi, sportelli di accoglienza e di consulenza sulle tematiche più varie (personali, sociali, familiari), associazioni e fondazioni. Per la verità un’idea in quest’ultimo senso è venuta proprio dalle partecipanti al corso summenzionato e conclusosi da poco. Si è detto: perché non far fruttare le energie positive rivelatesi durante questo percorso costituendo un’associazione di donne sul territorio? Perché non coagularsi intorno ad un progetto comune? Per la serie, il terreno è fertile, tocca a noi incanalare nella giusta direzionale energie positive. Sarebbe veramente qualificante per il territorio dare vita a questo genere di esperienza che darebbe anche utili indicazioni alle nostra istituzioni, come già accade in alcune città d’Italia tra le più evolute, soprattutto da Roma in su.

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